Commissione Italo-Svizzera per la pesca
Fiume TRESA
Il fiume Tresa è l'unico emissario del Lago di Lugano. Esso ha origine dal piccolo sottobacino lacustre di Ponte Tresa (1.1 km²) e si estende fino al Lago Maggiore per una lunghezza complessiva di circa 13 km. A poco meno di 4 km dalla foce il flusso delle acque è interrotto dallo sbarramento di Creva che forma un bacino artificiale per una lunghezza di circa 2 km.
Le pendenze medie delle diverse tratte di scorrimento variano dallo 0.28 % al 1.4 % con una media complessiva pari allo 0.6 % (Fig. 1). Sulla base di queste pendenze, della larghezza media (ca. 25 m) e della conformazione del letto, il Tresa risulterebbe appartenere alla cosiddetta zona del temolo. Trattandosi di un emissario di un lago ed essendo quindi alimentato prevalentemente dalle acque epilimniche dello stesso che in estate raggiungono e superano temperature di 25°C (proibitive per i salmonidi), esso va classificato nella zona del barbo.
Di conseguenza, ai fini della gestione del popolamento ittico, il Tresa può essere considerato prevalentemente vocazionale a ciprinidi, quantunque, nella sua parte a valle della diga di Creva, sia fruibile, almeno nei mesi meno caldi, anche da parte di salmonidi in risalita dal lago Maggiore, in particolare per la riproduzione.
Fig. 1- Diagramma delle pendenze de fiume Tresa dal Lago di Lugano alla foce.
La morfologia del corso d'acqua e delle sue sponde è in parte ancora naturale e alcune tratte risultano di elevato pregio naturalistico e paesaggistico, fornendo habitat differenziati a molteplici forme di vita animali e vegetali, acquatiche e non. In occasione di rilevamenti tramite pesca elettrica, sono state riscontrate le seguenti specie ittiche:
Strigione (Leuciscus souffia mutticellus
Cavedano (Leuciscus cephalus)
Barbo (Barbus plebejus)
Alborella (Alburnus albidus alborella)
Tinca (Tinca tinca)
Carpa (Cyprinus carpio)
Pigo (Rutilus pigus)
Gardon (Rutilus rutilus)
Scardola (Scardinius erythrophthalmus)
Cobite (Cobitis taenia)
Pesce persico (Perca fluviatilis)
Cagnetta (Blennius fluviatilis)
Persico sole (Lepomis gibbosus)
Lucioperca (Sander lucioperca)
Luccio (Esox lucius)
Bottatrice (Lota lota)
Anguilla (Anguilla anguilla)
Trota fario (Salmo trutta f. fario)
Questo fiume che collega i due grandi laghi Verbano e Ceresio, nonostante le sue condizioni morfologiche siano in buona parte ancora apprezzabili, non può sviluppare appieno le sue funzioni ecologiche in seguito alla frammentazione longitudinale imposta da due sbarramenti importanti quali la diga di Creva, alta una ventina di metri, e lo sbarramento per la regolazione delle portate (vedi Fig. 2), posto a 400 m dall’uscita dal lago.
Questi due ostacoli rendono impossibile la risalita di specie, come in particolare l’anguilla e la cheppia, che in passato potevano raggiungere le acque del Ceresio attraverso questa via di collegamento. Naturalmente già prima di raggiungere il Verbano, queste specie che risalgono dal mare incontrano numerosi ostacoli, in parte insormontabili.
Per questo motivo, nell’ambito del progetto INTERREG III a, Conservazione e ripopolamento della trota mormorata nel bacino imbrifero del fiume Ticino, sono previsti interventi di deframmentazione del corridoio acquatico di collegamento fra il Verbano e il Ceresio.
Fig. 2 – Sbarramento di regolazione delle portate a Ponte Tresa
Il Tresa, lungo i suoi primi 7 km costituisce il confine di Stato tra Italia e Svizzera e, di conseguenza, le due sponde appartengono ai due rispettivi Paesi. La tratta terminale è invece situata esclusivamente su suolo italiano.
Le pendenze medie delle diverse tratte di scorrimento variano dallo 0.28 % al 1.4 % con una media complessiva pari allo 0.6 % (Fig. 1). Sulla base di queste pendenze, della larghezza media (ca. 25 m) e della conformazione del letto, il Tresa risulterebbe appartenere alla cosiddetta zona del temolo. Trattandosi di un emissario di un lago ed essendo quindi alimentato prevalentemente dalle acque epilimniche dello stesso che in estate raggiungono e superano temperature di 25°C (proibitive per i salmonidi), esso va classificato nella zona del barbo.
Di conseguenza, ai fini della gestione del popolamento ittico, il Tresa può essere considerato prevalentemente vocazionale a ciprinidi, quantunque, nella sua parte a valle della diga di Creva, sia fruibile, almeno nei mesi meno caldi, anche da parte di salmonidi in risalita dal lago Maggiore, in particolare per la riproduzione.
Fig. 1- Diagramma delle pendenze de fiume Tresa dal Lago di Lugano alla foce.
La morfologia del corso d'acqua e delle sue sponde è in parte ancora naturale e alcune tratte risultano di elevato pregio naturalistico e paesaggistico, fornendo habitat differenziati a molteplici forme di vita animali e vegetali, acquatiche e non. In occasione di rilevamenti tramite pesca elettrica, sono state riscontrate le seguenti specie ittiche:
Strigione (Leuciscus souffia mutticellus
Cavedano (Leuciscus cephalus)
Barbo (Barbus plebejus)
Alborella (Alburnus albidus alborella)
Tinca (Tinca tinca)
Carpa (Cyprinus carpio)
Pigo (Rutilus pigus)
Gardon (Rutilus rutilus)
Scardola (Scardinius erythrophthalmus)
Cobite (Cobitis taenia)
Pesce persico (Perca fluviatilis)
Cagnetta (Blennius fluviatilis)
Persico sole (Lepomis gibbosus)
Lucioperca (Sander lucioperca)
Luccio (Esox lucius)
Bottatrice (Lota lota)
Anguilla (Anguilla anguilla)
Trota fario (Salmo trutta f. fario)
Questo fiume che collega i due grandi laghi Verbano e Ceresio, nonostante le sue condizioni morfologiche siano in buona parte ancora apprezzabili, non può sviluppare appieno le sue funzioni ecologiche in seguito alla frammentazione longitudinale imposta da due sbarramenti importanti quali la diga di Creva, alta una ventina di metri, e lo sbarramento per la regolazione delle portate (vedi Fig. 2), posto a 400 m dall’uscita dal lago.
Questi due ostacoli rendono impossibile la risalita di specie, come in particolare l’anguilla e la cheppia, che in passato potevano raggiungere le acque del Ceresio attraverso questa via di collegamento. Naturalmente già prima di raggiungere il Verbano, queste specie che risalgono dal mare incontrano numerosi ostacoli, in parte insormontabili.
Per questo motivo, nell’ambito del progetto INTERREG III a, Conservazione e ripopolamento della trota mormorata nel bacino imbrifero del fiume Ticino, sono previsti interventi di deframmentazione del corridoio acquatico di collegamento fra il Verbano e il Ceresio.
Fig. 2 – Sbarramento di regolazione delle portate a Ponte Tresa
Il Tresa, lungo i suoi primi 7 km costituisce il confine di Stato tra Italia e Svizzera e, di conseguenza, le due sponde appartengono ai due rispettivi Paesi. La tratta terminale è invece situata esclusivamente su suolo italiano.